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AMILCARE RAMBELLI

Amilcare Rambelli, nato a Milano nel 1924, è stato un artista la cui creatività si è concretizzata attraverso forme diverse fin dall’inizio della sua carriera. Inizia a dipingere ed a creare oggetti in ceramica fin da quando frequenta Brera.

Scultura Amilcare Rambelli

All’inizio degli anni cinquanta si ritira in Abruzzo dove trascorre anni di lavoro e di studio intenso: oltre che alla pittura e al disegno si applica alla ceramica, già del resto coltivata a Milano nel dopoguerra. Dopo alcune esposizioni tenute in Abruzzo, nel 1955 e nel 1957 espone le sue opere a Roma, nella Galleria Marguttiana.

Amilcare Rambelli nel 1959 torna definitivamente nella città natale dedicandosi prevalentemente alla scultura e nel 1962, nella importante Galleria Pater, espone opere in terracotta in cui, dall’apparente informalità della materia, si sviluppano elementi che suggeriscono mimeticamente strutture organiche.

Lo scultore nelle opere successive preferisce utilizzare il bronzo, realizzando strutture a ruota, ad elicoide, a calice, emergenti da una base o dislocate nello spazio secondo una concezione essenzialmente dinamica della scultura, con evidenti richiami al mondo delle macchine.

Le tensioni insite nell’opera si proiettano sempre più all’esterno coinvolgendo lo spazio ambientale, le linee di forza diventano strutture portanti; i nuclei concettuali sono racchiusi nella memoria fotografica così come il disegno progettuale.

Rambelli lavora sul rapporto tra elementi di sistemi organici e strutture di sistemi meccanici: nasce una sequenza progettuale che prelude ad assemblaggi polimaterici nei quali acciaio, rame, bronzo, alluminio, plexiglass, frammenti disegnativi e pellicole trovano equilibri inediti.

Lo scultore durante gli anni 1962-1976 partecipa a numerose esposizioni collettive e personali, sia in Italia che all’estero, suscitando l’interesse dei principali critici dell’epoca. Muore a Milano improvvisamente.

Amilcare Rambelli ha sempre evitato di legarsi a mercanti e gallerie per timore di doversi adattare a condizionamenti dovuti alle esigenze del mercato dell’arte.

Questo ha causato una inevitabile dimenticanza intorno alla sua figura ed alle sue opere, molte delle quali sono rimaste di proprietà di pochissimi collezionisti-finanziatori, estranei al mondo dell’arte, che, pur custodendo le sue opere con cura ed attenzione, non hanno avuto la possibilità di valorizzarle.

Opere dello scultore sono presenti in collezioni private e in musei.


© Filippo Andreoni Facebook Invia una mail Amministratore