EMILIO TADINI
Ad una prima vista le sculture di Rambelli ci
propongono una serie di valori plastici definiti ed
evidenti. Le masse sono sensibilizzate da una
materia scabra e vulnerabile ad un tempo.
Le
immagini sembrano inscriversi in sfere, dischi, cubi
che le incidono acutamente nello spazio. Ma questo è
il risultato, ho detto, di una prima vista: utile,
ma non conclusiva. Il valore plastico di ognu pezzo
di Rambelli sottintende sempre un valore più intimo.
Non mi riferisco a qualcosa di immateriale, che
sarebbe per così dire simboleggiato dalla forma.
Questo valore intimo è costituito dalla organicità
di ogni scultura, dalla vitalità - complessa proprio
perchè concreta - secondo le cui leggi e dimensioni
ogni scultura è disposta e strutturata.
Credo che
sia utile sottolineare a questo punto un particolare
aspetto della tecnica usata da Rambelli - proprio
perchè questo può aiutare a capire certi significati
essenziali della sua opera. Rambelli inizia ogni
pezzo con una struttura di elementi in creta - che
in certi casi resta, in parte, visibile.
E’, prima
di tutto, una specie di armatura, uno scheletro di
sostegno, un vero organismo di tipo architettonico
entro il quale un nodo di articolazioni risolve
spinte e controspinte nell’equlibrio finale. Ma è
anche il frutto dello sforzo compiuto da Rambelli
per dotare ogni sua scultura di un intimo sistema
organico, di una serrata "logica fisiologica".
Quella dell’architettura non è soltanto una
metafora. Gli elementi di una scultura di Rambelli
non pesano su un qualsiasi sostegno che si ponga
come estraneo all’immagine, ma sono invece
costituiti in modo tale che la loro stessa struttura
assume, per così dire, una funzione espressiva.
In
queste scultura la superficie esteriore non sta a
riassumere, come una facciata, il senso
dell’immagine.- L’energia che percorre nell’interno
le strutture agisce anche su quella superficie, la
determina. la fa vibrare come la pelle che copre un
organismo vivo. Finchè - con incisioni, nuove
strutture, ombre di colore - lo scultore definisce
ogni volta l’immagine, assecondando o contrastando
l’impostazione iniziale. Da questa strutturazione
complessa e rigorosa, che esclude a forza ogni
possibilità di artificio gratuito, nascono .le
sculture di Rambelli. A volte sono simili a rettili
ostinati, ambiguamente collocati a metà tra
oggettività minerale e organicità animale: come se
lo scultore si sforzasse di fondere in una sola
forma dure allusioni all’arcaico e fragili emozioni
immediate.
Altre volte queste sculture ostentano la
fatica e l’imprevedibile aggrovigliarsi di una
metamorfosi bloccata nel suo nascere. Altre volte
ancora la materia sembrra far scaturire da sè
stessa, naturalmente, un tessuto sensibilke. Ma,
sempre, il puro valore plastico in cui chi guarda
crede per un attimo di poter risolvere il senso di
queste sculture finisce per lasciare il posto ad un
altro valore: alla complessa unità di un accadimento
concreto, che vive nel racconto.